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Ho intervistato Nicola Pigini, dj/producer, musicista e speaker.
Carismatico, talentuoso e con tantissime novità in serbo. Buona lettura!

Ciao Nicola! Benvenuto su Andre1blog!
Tre aggettivi per descrivere ad oggi Nicola Pigini?

Empatico, testardo e curioso. Ti dico empatico perché, oltre che nel mio lavoro, anche nella vita di tutti i giorni riesco ad entrare in empatia con le persone molto facilmente, e mi piace! Sono Testardo e continuerò ad esserlo perché alla fine questa testardaggine mi ha regalato molte soddisfazioni. Poi sono curioso di natura, fin da bambino ho praticato mille sport diversi, ho tante passioni (forse troppe) e amo ricercare musica nuova da proporre nei miei dj set che sono sempre trasversali. Non mi piace rimanere sullo stesso sound per troppo tempo, mi piace spaziare e giocare con i dischi.

Dj, producer, musicista e speaker.
Quando è nata la tua passione per la musica e quali sono stati gli “ingredienti” fondamentali che ti hanno accompagnato in tutto il tuo percorso artistico / lavorativo?

La mia passione per la musica nasce da piccolissimo, mi piaceva ricreare le melodie che ascoltavo attraverso una piccola tastiera giocattolo. Poi ho iniziato a studiare chitarra, musica classica e orchestra. Amavo il rock e non frequentavo le discoteche. Anche qui la curiosità ha giocato un ruolo fondamentale, infatti la prima volta che ho messo piede in discoteca mi sono innamorato della figura quasi mistica del dj. Mi attraeva troppo quel modo di giocare con la musica e di far divertire la gente e finivo per passare sempre le serate dietro la consolle a cercare di “rubare il mestiere” con gli occhi.

Dalla trasmissione su Rai 2 “Il Circolo degli Anelli” dedicata alle Olimpiadi di Tokyo 2022 al Giro d’Italia che ti ha visto ancora una volta protagonista insieme alla tua musica e al tuo carisma per “Giro d’Italia in musica”. Com’è stato tornare tra il pubblico di ogni città e far rivivere l’unione che crea lo sport insieme alla musica?
Raccontare l’Italia attraverso la musica e lo sport è una cosa che mi entusiasma molto ma mi crea anche delle grandi responsabilità. Gli italiani sia nella musica che nello sport, da sempre, sono sinonimo di eccellenza e se parli di eccellenze ad un grande pubblico non ti puoi mai permettere di sbagliare. Il Giro in questo però ti regala una sensazione unica, ovvero quella di parlare ogni giorno dei luoghi che effettivamente hai appena visto e vissuto durante la tappe su e giù per l’Italia. Fantastico!

Dopo il successo della scorsa estate con il singolo “Menage a Trois” insieme ad Ema Stokholma e Leonardo Carioti, siete tornati con il remix ufficiale della hit “Bagno a Mezzanotte” di Elodie. 
Come nasce questo remix dalle sonorità non scontate e super coinvolgenti?

Quando abbiamo pensato a questo remix, cercavamo qualcosa di energico che potesse funzionare in pista, con un movimento di basso che si discostasse da tutto ciò che è uniformato al momento. Mi spiego meglio. Purtroppo ultimamente c’è questa corsa esagerata a copiare (c’è sempre stata magari ma mai così presente ed evidente secondo me). Prendo i Meduza, hanno lanciato un nuovo sound nel mercato e tanti produttori subito ci si sono fiondati a capofitto. Però i Meduza resteranno comunque primi e gli altri solo belle o brutte copie. Logico è che io non mi voglio minimamente paragonare a questi colossi della musica elettronica però mi piace creare qualcosa di diverso. Avere una propria identità è fondamentale oggi.

Sei stato ospite di Jovanotti al Jova Beach Party a Lido di Fermo e hai fatto ballare migliaia di persone prima del suo show. Che emozioni hai vissuto? Raccontaci! 
Faccio una premessa: Jovanotti è il mio idolo da quando ero bambino. A quattro anni mi vestivo come lui e portavo il cappello con la visiera al contrario. Quindi rispondendo alla tua domanda posso dirti che oltre all’emozione di suonare davanti a migliaia di persone c’era l’emozione di un bambino di nome Nicola (ormai cresciuto) che dopo tanti anni ce l’ha fatta. Ho avuto il piacere di collaborare con Lorenzo, che è una persona speciale e di un umiltà disarmante, anche prima dell’inizio del tour.
Ci siamo scambiati musiche, remix e bootleg che poi ha utilizzato anche nei suoi dj set. Lido di Fermo è stato spettacolare poiché giocavo in casa, c’erano tanti amici e tanta gente che conoscevo davanti al palco.
Castel Volturno mi ha fatto sentire tutto il calore e l’energia positiva del sud. 

Prossimi progetti in vista? Qualche spoiler in anteprima?
Ultimamente sto giocando un po’ con SoundCloud, nel senso che sto pubblicando molte cose che ho prodotto per i miei dj-set e vedo se funzionano o piacciono. Mi sto togliendo parecchie soddisfazioni anche lì, perché riesco ad entrare in contatto con parecchi dj e il confronto è una cosa che proprio mi piace. Mi entusiasma! Nel frattempo il progetto NPLC sta andando avanti e a breve ci sarà una sorpresa.
Sto lavorando anche a delle produzioni che usciranno come Nicola Pigini… in pratica, in questo periodo, sono sempre seduto di fronte al computer del mio studio! 

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