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A tu per tu con il dj/producer italiano CAVALLI. Buona lettura!

Tre aggettivi per descrivere CAVALLI?
Determinato: se inizio un percorso lo porto avanti con tutte le mie potenzialità
Ambizioso : credo fortemente che le capacità passino in secondo piano quando c’è l’ambizione, é quella che fa la differenza. Creativo: mi piace sperimentare nuove sonorità diverse da ciò che fanno tutti, cercando di essere riconosciuto per il mio stile unico.

Quando è avvenuto il tuo primo approccio con la musica e con il mondo della notte?
Ho iniziato come dj all’età di sedici anni (ora ne ho trenta), principalmente feste private tra amici.
Ho sempre colto la palla al balzo, se avevo un’opportunità di suonare dicevo di sì, anche senza aver le capacità di mixaggio che mi permettevano di svolgere un buon lavoro. Ricordo che un amico mi aveva chiamato a Milano, era una delle prime serate in discoteca e non avevo minimamente idea di come gestire un pista così importante. Mi sono buttato, ho sbagliato e mi è servito per crescere e migliorare.

Parlaci delle tue produzioni. Come nasce un singolo targato CAVALLI? Quali sono gli ingredienti che non devono mai mancare all’interno di una tua produzione?
Si apre un capitolo davvero intenso; dieci anni fa mi iniziai ad approcciare al mondo della produzione musicale portando generi particolari come Melbourne Bounce e Minimal, rilasciando anche su etichette di spicco. Ho ripreso a produrre un anno e mezzo fa, dopo uno stop di dieci anni, partendo dalla tech house ma oggi ho trovato la strada che più mi affascina; afro latin house.

CAVALLI live. Cosa ci si deve aspettare da un tuo dj set live?
Tutte le sfumature di musica latina rivisitata in chiave house e afro. Sono veramente innamorato della cultura Colombiana (Folkore Colombiano), credo che la parte vocale sia fondamentale per questo genere musicale.

Cosa ascolta CAVALLI nella sua quotidianità?
Principalmente il mio Spotify é pieno di playlist suddivise per genere. Cambio la playlist in base all’umore. Anche una buona parte di scouting per quanto riguarda l’ ispirazione. Sono perennemente alla ricerca di cantanti per collaborazioni. Un mix di culture e tradizioni diverse é la cosa che più amo di questo lavoro.

Quali sono gli artisti che ti influenzano maggiormente, musicalmente parlando?
Hugel é stato il dj che mi ha portato a rimettere le mani su Ableton perché ha saputo imporre un genere che non faceva nessuno sapendosi distinguere ed essere UNICO. Ora é diventato un amico. Ho tante uscite sulla sua etichetta discografica e suona sempre i miei dischi, non potrei chiedere di più, sono felicissimo.

Nuovi progetti all’orizzonte?
Attualmente, insieme al mio socio Alberto, siamo molto concentrati su questo genere e su questo progetto. É un genere molto difficile da fare ma ci diverte tantissimo!

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