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Ho avuto il piacere di intervistare il dj/producer italiano PIETRO PELLIZZARI.
Buona lettura!

Quali sono i tre aggettivi che, ad oggi, rappresentano Pietro Pellizzari?
Curioso – La curiosità è sempre stata il motore del mio percorso: mi spinge ad ascoltare generi diversi, a sperimentare suoni nuovi, a uscire dalla mia comfort zone.
Determinato – Se sento che qualcosa vale, mi ci dedico con costanza. La musica richiede dedizione, e io non mi tiro mai indietro.
Autentico – Quello che produco è sempre vero. Non cerco mai di compiacere o seguire una tendenza, ma di esprimere ciò che sento davvero mio, con sincerità e senza filtri.

Quando hai avuto il tuo primo approccio con la consolle e con il mondo della produzione musicale? Ricordi qualche dettaglio di quel periodo?
Ho iniziato con la consolle a 13 anni: era il mio passatempo quotidiano, il modo in cui passavo ogni momento libero. Fin da subito ho sperimentato con ogni tipo di genere, anche perché avevo cominciato a suonare molto presto, e questo mi ha spinto ad esplorare a 360 gradi. Proprio questa curiosità mi ha portato, circa un anno dopo, ad avvicinarmi anche al mondo della produzione. All’epoca l’EDM era al centro di tutto, e infatti è da lì che ho iniziato.

Dal 2024 hai pubblicato diversi singoli.
Il 13 giugno 2025 è uscito il tuo nuovo brano “Feel The High” su Perfect Havoc, in collaborazione con Alexis Knox. Presenta ai nostri lettori il tuo nuovo lavoro!

Siamo arrivati al dodicesimo singolo, e sono particolarmente felice di questo ultimo lavoro. “Feel The High” si muove tra bassline incisive e synth dal gusto retrò, portandoci nel mondo della disco house, un genere che, secondo me, sarà uno dei trend più forti dei prossimi anni. La combinazione tra la voce e l’instrumental crea un equilibrio perfetto, che rende il brano versatile e adatto a qualsiasi contesto, dalla pista da ballo all’ascolto più rilassato.

Sei resident DJ all’Armani Privè e al Gattopardo di Milano. Cosa ci dobbiamo aspettare da un tuo DJ set dal vivo? Qual è il tuo stile principale e cosa cerchi di trasmettere al pubblico?
Non mi piace rimanere ancorato a un solo genere durante la serata, pur restando ovviamente sempre nel mondo house. Ogni evento e ogni locale ha una propria energia, e il bello sta proprio nel saperla interpretare. Il mio obiettivo è sempre quello di sorprendere la pista, inserendo qualcosa di originale o una traccia totalmente inaspettata nei momenti di massimo coinvolgimento. Credo che sia proprio questo a rendere un DJ set davvero memorabile: la capacità di spiazzare e lasciare il segno, senza mai risultare prevedibile.

In quali momenti ti senti maggiormente ispirato e come nascono le tue idee per le nuove produzioni?
L’ispirazione non è qualcosa di prevedibile. A volte nasce da un suono, da un mood o semplicemente da ciò che sto vivendo, ma spesso arriva proprio nei momenti meno attesi. In realtà credo molto più nella costanza che nell’attimo di genio: stare in studio anche nei giorni in cui sembra non uscire nulla è fondamentale. È dall’esercizio, dalla sperimentazione e dalla ricerca continua che poi, quasi sempre, qualcosa di interessante prende forma.

Quali sono i tuoi prossimi progetti e obiettivi per il futuro?
Sicuramente voglio continuare a portare avanti il mio progetto musicale, sia sul fronte delle produzioni sia lato DJ. Dopo una pausa dalle release iniziata a gennaio, dovuta all’intensificarsi delle date live, ora sento il bisogno di tornare in studio con continuità. Sono felice di annunciare che a settembre uscirà una nuova traccia su Soave Records, una label che stimo molto e con cui non vedo l’ora di collaborare.

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